18 Marzo 2021 ~ 1 Commento

Il cuoio capelluto, chi si prende cura di questa zona cutanea?

La pelle nel cuoio capelluto è più spessa rispetto ad altre aree, inoltre è particolarmente ricca di follicoli piliferi, con una media di circa 100.000, e anche di ghiandole sebacee e sudoripare. Le prime hanno un importante ruolo fisiologico, producono il sebo, che lubrifica il capello durante l’allungamento, mantiene idratata la cute e protegge. Inoltre, il sebo cutaneo del mantello idroacidolipidico, con il suo pH acido, contrasta la proliferazione di microrganismi fastidiosi e potenzialmente patogeni.
Come nelle altre parti del corpo, lo strato di cute più esterno è costituito da cellule morte ripiene di cheratina che si esfoliano, in un processo costante ma invisibile.
Un cuoio capelluto sano richiede la presenza di un microbiota bilanciato infatti, se si disequilibra, ad esempio il Propionebacterium può proliferare, idrolizzare trigliceridi del sebo e liberare acidi grassi che acidificano ancora di più il pH. Questi ultimi possono diventare una fonte di nutrimento per il Corynebacterium e la Malassenzia, microrganismi alla base della genesi dell’antiestetica forfora.

Una detersione sbagliata, troppo aggressiva, il sole, l’inquinamento atmosferico, il freddo o il caldo eccessivi, lo stress, la dieta sregolata o non equilibrata, il cambio di stagione, possono essere tutti la causa di fastidiose condizioni del cuoio capelluto come disidratazione o aumentata produzione di sebo, irritazione, prurito, desquamazione, infiammazione, e anche caduta dei capelli.

Sarà quindi molto importante, per una corretta cura dei capelli, partire dal cuoio capelluto ed eventualmente utilizzare maschere specifiche prima della detersione, per riequilibrare la cute e quindi idratare se è necessario, esfoliare con acido salicilico, sfiammare con acido 18-beta glicirretico, ridurre l’ossidazione con antiossidanti di origine vegetale. Sono solo degli esempi ma il messaggio è chiaro, credo 🙂

 

 

 

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