14 Giugno 2017 ~ 0 Commenti

Danno Attinico: la pelle che non si protegge al sole

In piena stagione solari, è chiaro che abbiamo a che fare con clienti di tutti i generi. Da chi cerca solo abbronzanti che proteggano, ma che abbronzino velocemente, a chi prende 10 creme per un solo bimbo, perché ha paura di far succedere qualcosa di irreparabile, oppure come è successo a me l’altro giorno, cercare di convincere una cliente, donna bellissima oltre i 60 anni, che non serviva il siero costoso che stava prendendo, per proteggersi dal sole. La sua risposta è stata molto chiara: tanto io prendo il sole e poi riparo i danni con questo super siero, se lo pago così tanto vuol dire che funzionerà. Il problema, quello vero, è che contro l’azione dei raggi del sole, non esistono miracoli, o ti proteggi oppure il danno, detto appunto danno attinico, non ti darà scampo. La cronicità dell’azione dei raggi del sole sulla pelle provoca un danno progressivo è ben visibile. 

La nostra pelle, come tutti sappiamo, è in grado di riparare gli effetti dannosi del sole, ma a lungo andare, con esposizioni ripetute prolungate negli anni, è chiaro che non può fare i miracoli. Ecco allora che la comparsa di macchie, alterazione della cute in termini di spessore, ovvero ipercheratosi, e anche alterazione dei capillari superficiali, ovvero le microteleangectasie, sono inevitabili.

Dal danno attinico, ma non sto a ripetere per l’ennesima volta, si passa a conseguenze ben più gravi, ovvero la comparsa dei tumori della pelle.

 Tutto questo per una abbronzatura del viso, ma ne vale davvero la pena? 

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