Cosmetici antibatterici: la FDA mette un freno.
Premetto che nei corsi che normalmente svolgo per le neomamme alle prese con la pulizia della pelle dei neonati, una delle prime cose che dico è NON VANNO DISINFETTATI! I bambini, anche se piccolissimi, devono poter conoscere il mondo e con esso anche i microrganismi che popolano la nostra terra. Solo conoscendoli, le difese immunitarie potranno formarsi per combattere batteri e gemi nocivi. Se disinfettiamo tutto, vestiti e superfici, crediamo di far vivere i piccoli in ambienti sterili….. Purtroppo questo desiderio non si realizza e, per quello che ho appena scritto, non è neanche una cosa positiva. Ogni giorno complice la pubblicità e il marketing, aumenta il consumo di detergenti antibatterici per l’igiene personale: il messaggio che si vuol passare al consumatore è che questi siano più efficaci di un comune sapone nella prevenzione di malattie. Secondo l’FDA (Food and Drug Administration), l’Ente statunitense che si occupa anche della sicurezza dei cosmetici, non esiste nessuna prova in tal senso ( in linea con quanto esprimevo sopra!). Ma non è tutto! Infatti la presenza di alcuni ingredienti di sintesi, come il triclosan ed il triclocarban, utilizzati nei prodotti cosmetici proprio per le proprietà antibatteriche, rendono questi cosmetici addirittura rischiosi per la salute. L’FDA ha pubblicato una proposta di regolamentazione perché le aziende produttrici di tali cosmetici destinati all’igiene personale, forniscano, preventivamente all’immissione sul mercato, informazioni che ne dimostrino la sicurezza e l’efficacia. Sono esclusi da tale proposta i disinfettanti, le salviette per l’igiene delle mani e ovviamente i cosmetici di utilizzo ospedaliero. C’è tempo fino al 16 giugno prossimo per esprimere un parere su tale proposta: consumatori, medici o altri addetti del mondo cosmetico sono avvisati. Vi ricordo che attualmente la normativa europea ammette sia il triclosan che il triclocarban in tutti i tipi di prodotti cosmetici ad una concentrazione massima rispettivamente dello 0,3% e dello 0,2%.
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