Cosmetici come farmaci
In un articolo su Repubblica , Emanuele Bartoletti, Presidente della Società Italiana di Medicina Estetica ha dichiarato che ” I cosmetici non sono pozioni magiche: per complessità, studi scientifici e indicazioni possono quasi essere paragonati a un farmaco”.
Bartoletti in particolare era stato chiamato a commentare un recente studio made in USA, in cui gli esperti verificavano come le creme solari su ricetta fai da te fossero completamente inutili e molto spesso dannose e addirittura pericolose.
Nell’era delle blogger, che raccontano (come vi ho detto l’altro giorno) che si possono utilizzare tranquillamente fino a scadenza i prodotti solari senza incorrere in nessun problema, la post verità di internet ci regala altre chicche, a mio modo di vedere da tenere particolarmente in considerazione .
Il nostro lavoro di farmacisti dovrà necessariamente indirizzarsi verso il riconoscimento di quella che è la verità scientifica, contro queste bestialità che si leggono e che ottengono centinaia di migliaia di like e di condivisioni da parte di ragazzini ignari, che credono solo a quello che leggono in rete. Anzi, c’è di più, si vuol far passare il messaggio che il negozio fisico sia un male mentre su Internet è tutto più facile, più economico, più vero. E allora via a creare a casa creme solari, che utilizzano anche per i bambini e che, come c’è scritto online, hanno una protezione spf 50 !!!! Basta mescolare un po’ di olio di cocco, un po’ di ossido di zinco, cera d’api e olio d’oliva, assieme al biossido di titanio e il gioco è fatto… figuriamoci! Fosse così semplice, secondo voi esisterebbero le industrie cosmetiche?
Poi però, arrivano gli studi scientifici e dimostrano il contrario, ovvero che online occorre fare molta più attenzione perché le notizie non sono verificate.
Immagino quindi per l’anno prossimo una bella campagna di Federfarma in cui si racconta come i solari in America e in altri paesi sono considerati veri e propri farmaci, proprio come racconta Bartoletti. E questo non per un vezzo o per far guadagnare le farmacie, ma perché dietro ad un cosmetico, c’è la salute della persona.

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