04 Giugno 2019 ~ 2 Commenti

Attenzione alle fake news: i solari (nuovi) servono!

In un giorno ho scovato sulla rete ben due notizie, ma il termine adatto sarebbe fake news, divulgate attraverso blogger e influencer (ma anche video pseudo seri realizzati con cosmetologi).

Non farò nomi, ma occorre fare assolutamente chiarezza per questo argomento, ovvero le protezioni solari, che in questo periodo, sono al centro dell’attenzione.

Ecco le due ‘false-notizie’:

1) il solare dell’anno scorso si può assolutamente usare, basta guardare la scadenza del prodotto cosmetico.

Questa affermazione, fatta in un blog dove si parla unicamente di cosmetici e dove si millanta una conoscenza e un attenzione verso il consumatore, fa abbastanza riflettere; è vero che il solare dell’anno scorso può essere utilizzato, ovviamente se la confezione non è stata aperta non c’è neanche da discutere, è un prodotto nuovo e quindi non c’è nessun problema, il filtro è intatto.

Il problema, lo sapete, nasce quando la confezione viene aperta, cioè inizia a entrare aria all’interno della confezione. I filtri sono molecole molto instabili e quindi è chiaro che a distanza di un anno non garantiranno la protezione dichiarata in etichetta. La crema avrà la stessa consistenza e lo stesso profumo, al tatto e alla vista apparirà identica, ma dobbiamo sempre ricordare ai nostri clienti che se sulla confezione aperta dell’anno scorso c’era scritto 50 +, non possiamo spalmarci sul corpo quel prodotto pensando che ci protegga come una 50 +.

2) il filtro solare non permette la produzione di vitamina D.

Questa dichiarazione è forse peggio della prima, a mio parere. Infatti è un po’ come dire che mettendosi il filtro solare non si prende il sole. Ma quando mai? L’unico modo per impedire che i raggi penetrino attraverso la nostra pelle e che quindi compiano anche le azioni positive, tra cui quello di innescare la produzione di vitamina D , è stare in casa. Sono stata abbastanza chiara? Ricordiamoci sempre che per la produzione della vitamina D, ad esempio in un neonato, bastano 20 minuti di esposizione solare anche all’ombra, per produrre la quantità di vitamina D necessaria all’organismo. Vi pare che uno schermo solare possa impedire ai raggi di fare il loro dovere? Oppure è il caso di non mettersi la protezione solare e fare arrivare quanti più raggi possibile per produrre la vitamina D, con rischio poi di alterare le cellule e produrre danni ben peggiori?

Alla prossima fake news

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