23 Ottobre 2014 ~ 0 Commenti

Cabina estetica: chiariamo il concetto?

Ormai io e la mia amica e collega Maria Teresa Ascioti ce lo siamo messe in testa: dobbiamo fare chiarezza sulla CABINA ESTETICA. Se mi legge, subito lei mi vorrà correggere dicendo: si dice CABINA COSMETICA, non bisogna confondere l’estetica di un centro con il lavoro che viene svolto in farmacia. Io ribatto: no, è un lavoro estetico, fatto da estetiste professioniste a stretto contatto con il reparto dermoosmetico.

Chi ha ragione? Per me tutte e due. Allora vi faccio leggere questa schematizzazione, che sto preparando per il libro (ahhhhhhhh, ok ve l’ho svelato!) che uscirà l’anno prossimo. Aspetto vostri commenti!

Per me esistono tre tipologie di situazioni per i trattamenti in farmacia:

  1. Spazio prova trattamenti o poltrona trucco
  2. Cabina cosmetica
  3. Cabina estetica

Spazio prova trattamenti o poltrona trucco.

Nella stragrande maggioranza delle farmacie che gestiscono un reparto dermocosmetico è presente uno spazio dedicato al cliente, per poter dialogare e far conoscere i prodotti in modo da coinvolgere il cliente in maniera più attiva. E’ in genere un’area attigua all’esposizione della dermocosmesi dedicata appunto alla prova prodotti o al maquillage. Questi luoghi, spesso collegati alla farmacia o addirittura al centro dei locali stessi, sono concepiti senza separazione murale o di altro genere, proprio per farli vedere al cliente che passa e ha modo di apprezzare il servizio che quella farmacia svolge. Lo spazio trucco o spazio prova prodotti assume un ruolo ben diverso rispetto alla cabina estetica vera e propria.

Cabina cosmetica

Esiste una situazione intermedia, tra una postazione prova e una cabina estetica. La possiamo definire come una cabina cosmetica, perché al centro di questo concetto vi è ancora il prodotto cosmetico in vendita in farmacia. Questa tipologia di client experience si concretizza alcuni anni fa (nel 2005 ???), mutuato dall’esperienza USA e rappresenta un concetto innovativo per la farmacia italiana. Si tratta di uno spazio, adeguatamente separato dai locali della farmacia per garantire la privacy e arredato con una comoda poltrona o un lettino, con luci soft o cromoterapia, dove un’esperta qualificata può far provare i prodotti, massaggiare viso ma anche corpo, fare veri e propri trattamenti di bellezza, utilizzare sieri e creme che poi la cliente potrà trovare in vendita negli scaffali. Tutto in uno: provare, scegliere, sentire sulla propria pelle gli effetti e alla fine, perché no, acquistare. E’ l’evoluzione dello spazio di prova dei prodotti ma non è ancora una cabina estetica: i trattamenti vengono praticati da esperte qualificate, estetiste o esperte beauty, truccatrici o semplicemente consulenti preparate. Questa tipologia di servizio viene svolta di norma in collaborazione con le aziende. La finalità del servizio in questo caso è invogliare all’acquisto di un prodotto attraverso l’esperienza sensoriale. Occorre quindi conoscere approfonditamente le tecniche di applicazione, le texture e la tipologia di pelle delle clienti per poter garantire un servizio di alto livello: il rischio, se viene svolto un servizio non personalizzato o in ogni caso standardizzato e uguale per tutti, è quello di sottrarre clienti anziché aumentarli. Non possono essere effettuati i trattamenti nello spazio beauty con tutte le line e i prodotti presenti in farmacia: solo alcuni si adattano bene alla prova in cabina e al trattamento. Quindi occorre fare scelte oculate di gestione delle giornate e degli eventi. Ne parleremo in un’altra parte del libro.

Cabina estetica

E’ lo spazio dedicato ai trattamenti estetici. Si sviluppa nelle farmacie italiane a partire dal 2008/2010 anche se i primi esempi di cabine esistono da oltre 10 anni in alcune realtà evolute di farmacie che per storia o per vocazione hanno sempre avuto un occhio di riguardo verso il mondo della bellezza e dei servizi annessi alla cosmetica. La definizione di cabina estetica può essere riassunta così: è quello spazio dedicato al benessere e ai trattamenti, separato dall’ambiente farmacia attraverso porte, anticamera e auspicabilmente insonorizzazioni adatte, gestito da una estetista qualificata che assume il ruolo di Direttore del centro estetico e che si assume le responsabilità di Legge legate alla sicurezza dei trattamenti.

 

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