09 Settembre 2021 ~ 1 Commento

Esfoliazione e rinnovo cutaneo

Parliamo di esfoliazione meccanica e chimica*.
Prima di tutto va sottolineato che il rinnovamento dell’epidermide in persone giovani è più rapido che per le pelli mature. Il ciclo medio di rinnovamento dell’epidermide è di 28 giorni, per le pelli più giovani può essere addirittura di una ventina di giorni e per le più mature quasi quaranta giorni. In questo tempo le cellule più profonde dell’epidermide, dette cheratinociti, spingono verso la superficie gli strati soprastanti e le cellule superficiali, oramai scaglie cheratiniche avitali, si desquamano in maniera naturale e lasciano lo spazio a cellule più recenti.

Peeling chimici
Gli acidi più utilizzati in cosmesi sono: glicolico, mandelico, salicilico e lattico.
Questi peeling si avvalgono della loro peculiarità chimica: sono più acidi della nostra pelle. Il NMF (natural moisturising factor), cioè quella sostanza che riveste le cellule superficiali dell’epidermide, ha carattere debolmente acido. Gli acidi appena citati sono maggiormente acidi e permettono di rimuovere un numero maggiore di cheratinociti morti sulla superficie cutanea rompendo i legami che li uniscono.

L’acido glicolico, uno dei peeling più famosi, è un alfa idrossiacido, molecola piccola, possiede proprietà corrosiva (ovviamente va individuata la gradazione di utilizzo) ed un discreto potere irritante oltre che fotosensibilizzante. Questo dipende molto dalla escoriazione che rende la pelle molto più esposta ai raggi solari che diventano, di fatto, più attivi. Per questo l’acido glicemico si utilizza quando non si espone la pelle al sole, sempre in associazione a una protezione durante il giorno.

L’acido mandelico è un alfa idrossiacido, lavora in maniera progressiva e non immediata come il glicolico, possiede potere irritante scarsissimo e non è fotosensibilizzante, ne va da sé che possiede notevoli vantaggi rispetto al glicolico. Ha anche caratteristiche schiarenti sulle discromie.

L’acido salicilico è beta idrossiacido, cheratolitico, permette una maggiore desquamazione rispetto agli altri acidi, per questo è spesso utilizzato per gli ispessimenti cutanei ad elevate concentrazioni. Ispessimenti come verruche piane, calli, duroni o in associazione ad acido lattico per estirpare verruche. E’ molto impiegato anche nelle pelli impure e nell’acne poiché riduce la formazione dei punti neri ed ha anche attività antibatterica.

L’acido lattico è utilizzato più spesso come tampone lattato per stabilizzare il pH di numerose soluzioni oppure per correggere l’acidità.

Esiste anche la categoria dei peeling enzimatici, il meccanismo si avvicina al peeling chimico con scarse controindicazioni.

Scrub e gommage meccanici
Ciò che differenzia uno scrub da un gommage è la granulometria delle particelle utilizzate per formularlo e, di conseguenza, il potere esfoliante. Lo scrub in genere è più efficace di un gommage. Ad oggi si sta abbandonando l’uso delle particelle di plastica per formulare gli scrub, in favore di sostanze naturale come noccioli triturati, minerali puri come il quarzo, zucchero granulare, sale granulare, farine di cereali o di fiori, cere solide, argille.

Viso: E’ una questione di tempi e di delicatezza.
Dato che i tempi di rinnovamento cellulare dell’epidermide di una adolescente sono rapidi, come abbiamo visto, ha poco senso effettuare uno scrub meccanico intenso. Su una pelle giovane ha un impatto migliore un peeling chimico delicato, come un acido mandelico per sfiammare o asciugare imperfezioni.
Su una pelle matura invece anche lo scrub meccanico è il più indicato perché aiuta a levigare i segni del tempo e stimolare la circolazione sanguigna permettendo un miglior trofismo dei tessuti.

*Tratto da un articolo della Dott.ssa Cosmetologa Barbara Catozzi

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