Non solo vino e tè verde nei cosmetici, ora anche la birra
È uno studio innovativo e unico al mondo, quello portato a termine dalle ricercatrici dell’università di Camerino. L’intuizione è semplice ma a quanto pare geniale: la birra era utilizzata fin dall’antichità dalle donne per rendere più luminosi i capelli e le regine babilonesi e romane erano solite fare bagni nella birra per fare risplendere la pelle.
Da qui nasce la ricerca sulle proprietà della birra come ingrediente cosmetico. E dalla Università di Farmacia di Camerino sono emersi risultati molto interessanti, che hanno addirittura portato alla realizzazione di una linea cosmetica in collaborazione con uno storico birrificio marchigiano.
In particolare, le sostanze che sono contenute nella birra e che hanno dato risultati utili nell’attività cosmetica sono: il luppolo, potente antibatterico e antiossidante che
combatte i radicali liberi per un effetto antietà, cereali ricchi di proteine e vitamine come il malto e l’orzo, il lievito di birra con le vitamine del gruppo B ma soprattutto le sue proprietà antiossidanti e rimineralizzanti.
Il punto di partenza della ricerca, ancora in corso, per la sua importanza a livello internazionale, è stata l’analisi degli ingredienti funzionali di questa bevanda particolarmente ricca di polifenoli, dalla cui
combinazione scaturisce l’azione antiossidante, antimicrobica, antinvecchiamento e
antinfiammatoria: ne è emerso che la birra artigianale ne ha un contenuto pari a circa il 20-30% (il
resto sono zuccheri, peptidi e amminoacidi – analisi HPLC-MS/MS), paragonabile a quello del tè
verde e solo di poco inferiore al vino rosso, due ingredienti già ben noti all’industria cosmetica.
Nello specifico: le catechine e la quercetina (flavonoidi), che oltre a combattere i radicali liberi,
principali responsabili dell’invecchiamento cutaneo, proteggono efficacemente la pelle dai raggi UV contrastandone naturalmente gli effetti dannosi; l’acido ferulico, l’acido sinapico e l’acido vannilico, efficaci antiossidanti ad azione antiage che, rigenerando e proteggendo le cellule, combattono colorito spento, piccole rughe, borse e gonfiori; l’acido 3-caffeilchinico e l’acido caffeico, che combinano la potente azione anti radicali liberi con il profondo effetto calmante e
lenitivo; infine l’acido idrossibenzoico, che protegge naturalmente le formulazioni da germi e batteri coadiuvando la loro stabilità microbiologica.
Ciascuno con la sua azione specifica, questi polifenoli creano un funzionale strato protettivo sulla pelle e contrastano i radicali liberi scatenati da agenti esterni, come la luce solare, l’inquinamento, i metalli pesanti e altri fattori ambientali che, danneggiando i lipidi e le proteine del DNA, accelerano il processo d’invecchiamento della pelle (rughe, pelle secca o opaca, diminuzione dell’elasticità,
occhiaie).
Non solo: per il loro effetto antiossidante, rappresentano allo stesso tempo un potente conservante naturale per le composizioni, che così si mantengono più facilmente inalterate nel tempo.
«Dalle analisi svolte, abbiamo potuto verificare che il contenuto in polifenoli della birra
artigianale è pari a quello del tè verde, bevanda che ormai da diversi anni è entrata nella
composizione di prodotti cosmetici e salutistici» sottolinea la Prof.ssa Piera Di Martino, responsabile scientifico del team di ricercatrici.

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